Commodities
Che messaggio ci sta recapitando il Copper/Gold ratio?

Se si accetta la premessa iniziale, in un contesto economico globale benigno, il rapporto fra le quotazioni del rame e quelle dell'oro - il cosiddetto Copper/Gold ratio (di seguito: CGR) - punterà verso l'alto: maggiore sarà la domanda di metalli ad uso industriale, e di riflesso scemerà l'esigenza di trovare almeno parziale rifugio in asset anticiclici come i metalli preziosi.

Viceversa, in un contesto recessivo non di rado dalle pulsioni deflazionistiche, l'oro tenderà ad apprezzarsi - logica conseguenza di bassi tassi di interesse che spiazzano il principale rivale nei portafogli costituito dal reddito fisso - mentre i metalli industriali subiranno il colpo.

Questa interpretazione ha trovato sostanziale riscontro nel tempo: l'espansione del 2002-2007 ha visto il CGR puntare fermamente verso l'alto, e lo stesso è occorso dal 2016 al 2017.

Da un paio d'anni a questa parte invece il CGR ha assunto una spiacevole inclinazione negativa, giunta ora addirittura a sollecitare i minimi storici: si parla di livelli estremi toccati nel 1980, nel 1982, nel 1987 e ad inizio 2009.

Con il recente andamento, il CGR sembra rifiutarsi di arrestare la caduta in prossimità di questo multiplo chiave. Un analista tecnico direbbe che stiamo per abbattere un supporto di primaria rilevanza. Fosse così, vorrebbe dire che di uscire dalla recessione globale che secondo molti risulta la più drammatica contrazione del PIL dai tempi della Grande Depressione; per il momento proprio non se ne parla...

La competenza dell'ufficio studi di AGE Italia, eccezionalmente al servizio dei lettori di smartTrading. Continua...