Commodities
Commodity: il tassello mancante

La visibilità dell'universo delle materie prime, è severamente limitata dall'assenza di dati sul posizionamento degli operatori, che il Commitment of traders report fornisce. Ciò non impedisce però di formulare considerazioni spannometriche, basate su altri aspetti strutturali come il sentiment complessivo e l'ampiezza di mercato.

Proprio su quest'ultimo fronte difetta puntualmente una partecipazione, se non corale, perlomeno ampiamente maggioritaria al movimento, finora pigro, manifestato dall'indice generale. Sale a rotazione ora questa, ora quest'altra famiglia di commodity, e ciò nega - da anni - il conseguimento di un segnale generalizzato di ingresso.

Tipicamente, infatti, per il CRB Index un movimento plurimensile e profondo in modo gratificante, emerge quando almeno il 70% delle materie prime vanta una performance positiva anno su anno. L'ultimo episodio simile risale ad agosto di cinque anni fa, con le commodity che si sarebbero arrampicate verso l'alto per quasi due anni. Mica male...

Il picco di metà 2022 è stato qui seguito da una estenuante fase laterale. Con la partecipazione nei termini descritti, che più volte ha flirtato con l'asticella del 70%, senza però mai superarla. L'ultimo episodio, risale alla scorsa estate.

Questa esitazione sta zavorrando il mercato nel suo complesso. Ai fini dell'assunzione di una posizione convinta sulle materie prime, occorre che non salgano soltanto i metalli industriali, o i preziosi, o talune fonti di energia: occorre che salga su base annuale almeno il 70% dell'universo quotato. Soltanto allora si potrà fornire un convinto upgrade.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...