Perché l'argento non riparte?

- 06/03/2024
Questa attesa sta diventando frustrante. Il Global PMI manifatturiero si è spinto a febbraio finalmente oltre l'asticella dei 50 punti, confermando il transito da contrazione ad espansione del ciclo economico internazionale. Il rallentamento è stato archiviato, e ci si aspetterebbe una revisione del mix delle materie prime più o meno sensibili al ciclo economico.
Dei metalli preziosi, l'argento è quello per i suoi impieghi industriali il più sensibile alle prospettive della congiuntura. L'oro, di converso, beneficia di contesti di rallentamento macro che inducono o suggeriscono un declino dei tassi di interesse: a nocumento del reddito fisso, principale concorrente del metallo giallo nei portafogli di investimento.
Non sorprende che storicamente il Silver/Gold ratio (SGR) manifesti una così evidente correlazione - soprattutto in termini di variazione a dodici mesi - con l'andamento del Global PMI.
Ma qui si nota una divergenza, peraltro persistente. Da diversi mesi oramai il Global PMI punta verso l'alto (conta soprattutto la direzione; nello specifico l'inclinazione della variazione annuo su anno) mentre il SGR è orientato mestamente verso il basso (linea blue, scala di destra).
È una dissociazione che incomincia a diventare insostenibile. Delle due, una: o l'argento sta per prendersi una colossale rivincita nei confronti del fratello più dotato di blasone: sovraperformando fino a ricongiungersi con la dinamica del PMI manifatturiero.
O i germogli verdi di ripresa che si scorgono sul quadro macro sono illusori, e destinati a rientrare nei mesi a venire: seguendo l'indicazione a quel punto anticipatrice proveniente dal mercato delle commodity.