Un trade sulle commodity che ha fatto storia
- 28/03/2017
Uno dei sogni più ricorrenti fra gli investitori, è: "Compra basso, vendi alto". Facile a dirsi, molto meno a farsi. A meno che si operi sul mercato delle commodity. In questo caso lo spread trading consente di individuare livelli di intervento storicamente spesso ben definibili. Un esempio? il rapporto fra le quotazioni della soia e quelle del mais, oscilla da più di quarant'anni fa 1.8 e 3.1 volte: un investitore accorto dovrebbe comprare la prima e vendere la seconda, quando il rapporto raggiunge l'estremo inferiore, e ribaltare la posizione quando è raggiunto l'estremo superiore.
Dal 1977 al 2017 sono innumerevoli le circostanze che hanno indotto un intervento di questo tipo.
L'ultima a metà dello scorso anno, quando il rapporto Soybeans/Corn si è spinto fino a 3.2 volte, prima di precipitare nei mesi successivi.
È evidente il vantaggio di questo approccio: operando su commodity appartenenti allo stesso mercato (cereali) si riduce il rischio, sfruttando i disallineamenti temporali che di tanto in tanto si manifestano.
Naturalmente, un'operatività così rarefatta nel tempo non è ottimale. Ma sul mercato delle commodity si presentano diversi segnali operativi, e il CoT Index Report, che AGE Italia elabora e distribuisce da anni, si rivela una preziosa guida nello scorgere le opportunità basate sul sentiment, sulla stagionalità, e sul posizionamento delle mani forti.