Emerging Markets
La mappa dei mercati emergenti

Dal punto di vista fondamentale, scarsi progressi sono stati compiuti negli ultimi anni negli EM. Avvantaggiati dai consistenti flussi finanziari internazionali, da un lato, e dal boom delle commodity, dall'altro; i governi EM hanno riposato su comodi allori per tutto lo scorso decennio. Risultato: un progressivo deterioramento della competitività, e una riduzione dei profitti per azione che va fatto venir meno la convenienza in termini di Price/Earnings che caratterizzava questo segmento di mercato.
Conseguentemente, la bilancia commerciale è scivolata in passivo, e il P/E si è surriscaldato.

La figura qui in alto colloca i vari mercati EM nell'ambito di una matrice, a seconda del saldo di bilancia corrente (scala orizzontale) o dello scostamento del P/E rispetto alla media storica (scala verticale). In linea di principio, dovremmo evitare le economie che presentano un deficit di bilancia corrente (parte di sinistra) e un P/E superiore alla media (parte superiore).
Ne consegue che i mercati che si collocano nel quadrante superiore sinistro sarebbero da evitare: Sudafrica, Brasile, India e Indonesia. Borderline la posizione di Brasile e Messico.
Di converso, le piazze azionarie da prediligere, fra gli EM, si collocano nel quadrante inferiore destro: spiccano fra le altre Cina, Corea r Taiwan.

Specializzato nell'analisi dei mercati finanziari, in particolare equity. Approccio Top-Down, con particolare attenzione all'analisi della profondità, all'analisi settoriale ed all'analisi intermarket. Continua...