Le economie emergenti non se la passano così male

- 16/10/2023
È sempre vivo il dibattito sullo stato di salute della congiuntura economica internazionale. Fra aumento dei tassi e ora guerra in Israele le insidie per il tentativo di ripresa sono innumerevoli. E dire che da alcuni mesi a questa parte si scorgeva qualche interessante spiraglio.
Ad agosto infatti ben 8 sulle prime dieci economie EM, Cina esclusa, vantavano un PMI manifatturiero in crescita rispetto ai livelli di un anno prima. A settembre la statistica si è lievemente ridimensionata, ma si tratta pur sempre di un considerevole progresso rispetto alle proporzioni infime raggiunte nel 2022.
Sotto questa prospettiva la dinamica recente è del tutto incoraggiante e promettente. Per due specifici motivi.
Il primo appunto è il miglioramento complessivo delle economie emergenti. Il PMI medio, non ponderato, si attesta a 51.0 punti: superiore al Global PMI, nonché superiore da otto mesi alla tradizionale linea dell'equilibrio dei 50 punti.
Il secondo motivo è di interesse specifico degli investitori. Perché siamo passati da una lettura estremamente bassa, quasi nulla; ad una rilevazione prossima al 100%. La figura in alto mostra i due precedenti analoghi del 2016 e del 2020, ed in ambo le circostanze il mercato azionario locale reagì con ulteriori progressi nei mesi successivi.
Questo suggerirebbe la possibilità che il ripiegamento recente del MSCI EM sia fenomeno passeggero, e destinato ad essere seguito da una seconda gamba di rialzo. Così suggerisce la storia. Vedremo se anche questa volta lo schema sarà replicato.