Al dollaro USA piace essere atteso

- 22/11/2017
Malgrado il recupero degli ultimi due mesi e mezzo, oggettivamente il dollaro appare in ritardo: perlomeno con riferimento al differenziale di rendimento a 10 anni fra Stati Uniti e Germania. Lo spread 10y ha descritto egregiamente in questi anni l'evoluzione del biglietto verde; qui impersonificato dal Dollar Index calcolato da Bloomberg. Fino all'inizio della seconda metà di luglio: quando si è creata una frattura, non ancora sanata.
Un rapido esame visivo lo conferma: il corrente differenziale, pari a circa 200 punti base, è stato registrato alla fine dello scorso inverno; quando il BBG Dollar Index quotava non molto sotto i 1350 punti.
Dai livelli correnti, ciò implicherebbe un allungo quantificabile nel 4-5%. In termini di Euro/Dollaro, ciò implicherebbe un cambio a 1.123 dollari: è il nostro obiettivo, in effetti: fino a quando l'Eur/Usd non chiuderà oltre quota 1.188 dollari.