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AudCad: i tassi reali fanno ancora la differenza

Nonostante il balzo del prezzo del petrolio il mercato sembra voler fare sul serio nel rapporto di cambio tra dollaro australiano e canadese.

Un doppio minimo in area 0.86 ha favorito una ripresa in 5 onde con tanto di ritracciamento dei due terzi del movimento bullish. La ripartenza sta adesso andando ad affrontare la down trend line ribassista; un allungo sopra 0.90 potrebbe essere quello definitivo per portare a preferire l’australiano al canadese in un’ottica temporale più ampia. Tentativo per ora comunque fallito.

Pochi i dati arrivati dall’Australia (il dato sull’inflazione cinese ancora deludente non ha però aiutato) mentre il meeting della banca centrale canadese ha catalizzato l’attenzione del mercato valutario per quello che riguarda il Cad.

Tassi invariati in Canada come da attese al 5%, con la banca centrale che certifica un’inflazione ancora alta e che tornerà sotto al 2% nel 2025; al tempo stesso la BOC si dice ottimista vista la strada giusta imboccata dal dato core.

Il Presidente Macklem non ha escluso nulla quanto a manovre sui tassi nel meeting di giugno. Ricordiamo che l’inflazione registrata a febbraio è stata del 2.8%, offrendo la sponda alla BOC per manovre sui tassi reali oggi particolarmente elevati. Rendimenti che in termini relativi appaiono ancora appetibili spiegando il ritracciamento di AudCad assieme alle turbolenze di mercoledì sulle borse.

Il responsabile del settimanale Strategie Valutarie condivide su sT parte delle analisi riservate ai suoi abbonati. Continua...