Banche centrali protagoniste sul mercato valutario

- 11/11/2021
I mercati forward si sono leggermente raffreddati dopo il FOMC ma il 2 anni americano continua ad offrire un rendimento non lontano da quota 0,5%. E infatti il mercato prezza due rialzi certi entro la fine del 2022.
Più chiara la posizione della Bank of England che pur lasciando invariati i tassi a novembre sembra decisa a procedere nella direzione della stretta a breve. Forse non sarà dicembre come la stessa BOE ha lasciato intendere. Un comportamento che si è riflesso negativamente sulla sterlina che ha perso oltre l’1% nel post meeting BOE. Il mercato continua comunque a prezzare per il 2022 tassi di interesse sopra quota 1% (dallo 0,1% attuale) mentre maggiore prudenza viene espressa da Oxford Economics che ritiene lo 0,5% il livello più probabile per il prossimo anno.
La reazione di EurGbp era prevedibile con il più classico dei "Buy on rumors sell on news" condito da un sentiment che cominciava a diventare eccessivamente ottimistico.
Il rimbalzo del cross troverà comunque sulla sua strada quella media mobile a 200 giorni che dovrebbe contenere le velleità dei rialzisti come già fatto negli ultimi mesi. Salire sopra questo livello aprirebbe delle piccole crepe nell’attuale struttura tecnica con stop da posizionare sopra 0.87 per chi fosse lungo di sterline.
Anche l’Australia ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse al minimo storico pur abbandonando la politica del controllo della curva dei rendimenti. Costosa e inefficacie quando il mercato rema in tutt’altra direzione.
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