Il bitcoin scommette su Donald Trump
- 01/11/2024
Un mese con progressi in doppia cifra per Bitcoin e tutto l’universo crypto che a ruota ha sfruttato il tentativo della criptovaluta più celebre di avvicinare i massimi storici. Mentre scriviamo siamo ad una manciata di dollari dal nuovo record con lo spunto di inizio settimana che sembra mettere in chiaro cosa pensa il mercato su chi sarà il vincitore delle elezioni americane: Donald Trump, ovvero quel candidato che a più riprese ha dimostrato di voler essere “amico” del crypto business.
Quello che balza all’occhio è comunque il generale disinteresse della rete per Bitcoin. I dati che emergono da Google Trends ci dicono che in una scala da 0 a 100 il termine di ricerca Bitcoin si posiziona a 22, il valore più basso degli ultimi quattro anni. Non c’è una febbre speculativa in corso. E il nostro Cot Forex nelle ultime settimane lo ha evidenziato scongiurando fin da subito la possibilità di un crollo nei prezzi legato a eccesso di ottimismo.
Dove vengono invece registrati già nuovi massimi è nell’hash rate, ovvero nella potenza di calcolo che assicura il network Bitcoin, fresco reduce da un record a 769 esahash al secondo. Il significato di questo dato è duplice. Rete più sicura, ma anche costi più elevati che, a causa dell’halving recente (il dimezzamento della ricompensa) rende i margini di guadagno dei minatori virtuali decisamente più contenuti. Un calo importante dei prezzi di BTC a quel punto sarebbe fatale innescando fallimenti soprattutto tra i miners più piccoli.
Intanto in Italia serviranno guadagni più lauti in futuro qualora dovesse essere confermata la decisione di inserire in manovra di bilancio 2025 l’aumento della tassazione su plusvalenze legata a criptovalute dal 26% al 42%, l’aliquota più alta nel panorama finanziario italiano.
Non dovrebbe reggere la critica di chi la ritiene discriminatoria (perché a quel punto verrebbe messa in discussione anche la differenza di trattamento fiscale tra titoli di stato e corporate bond oppure azioni), mentre indubbiamente la parte più produttiva legata ad investimenti sul tema potrebbe effettivamente subire rallentamenti o delocalizzazioni nella già attraente e vicina Svizzera, tanto per citare una nazione crypto friendly.
Glassnode ci offre una prospettiva intrigante del comportamento di Bitcoin dai minimi ciclici. Normalizzando tutto sul punto di bottom precedente, il biennio 2015-2016 e quello 2019-2020 hanno una straordinaria somiglianza di performance rispetto al 2023-2024 che stiamo vivendo. Sotto questa prospettiva ciclica non dovrebbero esserci grandi dubbi circa il fatto che un nuovo massimo storico per Bitcoin è solo un passaggio verso vette più alte.
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