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L'AGE Index segnala un minimo di lungo periodo per l'Eur/Usd

Con il passare delle settimane, la CFTC sta aggiornando il prezioso database contenente il posizionamento dei principali operatori sui mercati a termine. Fra questi, riveste un rilievo considerevole il saldo netto accumulato dai fondi speculativi sul future sull'Euro. Il dato, infatti, assieme al sentiment di tutti gli operatori e al momentum, entra nel computo del nostro AGE Index: proposto nel CoT Index Report per tutti i future finanziari americani, e che nel tempo si è rivelato un eccellente indicatore di minimi e massimi di lungo periodo.
Segnatamente, nel caso dell'euro - qui raffigurato contro dollaro - i minimi sono preannunciati da un AGE Index inferiore al 20%. Ciò sottolinea un consistente ed oggettivo ipervenduto di lungo periodo, un sentiment depresso e un eccesso di posizioni bearish da parte degli hedge fund; costretti a frettolose ricoperture al minimo rimbalzo. Il fenomeno si autoalimenta, e favorisce le inversioni di tendenza.

Il messaggio è chiaro: un minimo è in formazione, se non è stato già conseguito. Questo è in linea con quanto riportato nel 2019 Yearly Outlook di AGE Italia, ove (pagina 84) si evidenzia la recente formazione di un Buy Sequential setup di DeMark su base mensile; assieme al probabile target della prossima gamba di rialzo.
Naturalmente, l'AGE Index non eccelle in tempistica: trattandosi di rilevazioni settimanali, per scorgere il momento migliore per intervenire, occorre fare del fine tuning.
Rimandiamo ai nostri servizi (Rapporto Giornaliero, Strategie Valutarie) per una disamina dei livelli critici il cui superamento confermerebbero lo scenario prospettato; e, rispettivamente, per l'individuazione dei veicoli operativi con i quali attivare la migliore strategia di investimento.

Il responsabile del settimanale Strategie Valutarie condivide su sT parte delle analisi riservate ai suoi abbonati. Continua...