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L'Eur/Try sta ballando su un pericoloso diaframma

Nuova ondata di debolezza ha investito la lira turca la settimana scorsa. Una politica monetaria che resiste nel non aumentare ulteriormente il costo del denaro (ultimo rialzo risale a gennaio 2017), le dimissioni di una “colomba” diplomatica come Tillerson alla Casa Bianca e le tensioni con l’alleato russo, hanno alimentato le tensioni attorno alla Lira. EurTry è così scattato sopra la resistenza di 4.73 formalizzando di fatto una rottura tecnica rialzista.
Il tentativo fallito di violazione del supporto a inizio marzo ha confermato come ancora non era arrivato il momento di invertire la tendenza ed ora, come giustamente sottolineato da Gaetano Evangelista nel blog di Age Italia, il rischio concreto è quello di andare a toccare di nuovo la parete superiore del canalone rialzista in area 4.95/5 Lire per Euro.

Se nell’ottica temporale di medio lungo periodo la Lira è obiettivamente sottovalutata, nel breve questo movimento tecnico verso l’alto potrà essere catalogato come trappola per tori solo con un ritorno sotto 4.73. Le condizioni tecniche non sono favorevoli  con il differenziale percentuale tra spot e media a 50 giorni ancora lontano da quegli eccessi che tipicamente anticipano un massimo.
Attenzione però a non confondere l’andamento del cambio spot con quello di un ritorno da investimento in obbligazioni in Lire turche. Il ricco contributo cedolare ammortizza discesa e questo lo capiamo meglio tramite un indice total return. Per questo motivo continuiamo a tenere come guida l’andamento dell’indice Elmi Plus Turkey (in Euro).

Il mercato sta ballando pericolosamente sui supporti e solo il cedimento di questo diaframma avallerà l’idea definitiva di una nuova accelerazione verso il basso per la divisa turca che a quel punto potrebbe prendere una pericolosa deriva.

Il responsabile del settimanale Strategie Valutarie condivide su sT parte delle analisi riservate ai suoi abbonati. Continua...