Per il real brasiliano splende ancora il sereno

- 20/06/2023
Con l’inflazione scivolata sotto al 4% a maggio, tutta la curva dei rendimenti brasiliana è degradata verso il basso con la primavera 2024 che, secondo le previsioni degli analisti, dovrebbe già aver messo alle sue spalle ben 350 punti base di taglio nel costo del denaro.
Il target ufficiale della banca centrale è compreso tra 2% e 5% e sotto questo punto di vista non sembra più esserci motivo per Banco do Brazil per non dare il via ad una stagione di riduzione nel costo del denaro che favorirebbe l’economia sudamericana.
Lula aspetta la decisione da tempo. Il mercato sconta un primo taglio di 25 punti base nel meeting di agosto, mentre un nulla di fatto è atteso il 21 giugno.
Intanto le agenzie di rating mettono in outlook positivo il merito di credito del paese. Altre buone notizie.
Le vendite al dettaglio brasiliane hanno mostrato nell’ultimo mese un modesto incremento dello 0.1%, al di sotto del +0.3% previsto dagli analisti. Il Presidente Lula prevede una crescita del paese del 2% nell’intero 2023.
Economia brasiliana che, grazie alle esportazioni di prodotti agricoli, sta trasformando il paese in un produttore di surplus di bilancio; naturalmente anche questo dovrebbe contribuire a mantenere forte il real nei prossimi mesi. Un taglio nel costo del denaro contribuirebbe a rilanciare una domanda interna che potrebbe riequilibrare anche la bilancia dei pagamenti, contribuendo così ad una crescita più consistente e duratura. Il sole sembra splendere per ora sul Brasile.
Obiettivamente l’offerta di rendimenti reali su qualsiasi tratto della curva dei rendimenti brasiliana è talmente generosa che ci si chiede perché mai si dovrebbe preferire un rischioso mercato azionario ad uno obbligazioni capace di garantire dal 9% al 7% di rendimento reale positivo tra i 12 mesi di scadenza e i 10 anni.
E il real brasiliano in questo contesto non può che fare bene, una divisa che fino a quando non sarà capace di fornire segnali bearish è assolutamente da mantenere in portafoglio.
Tecnicamente la zona di 5 Brl per 1 Eur è però tosta lasciando qualche dubbio sulla capacità di ulteriore rafforzamento valutario.
Lo stesso oscillatore conferma che il più potrebbe essere fatto in termini di apprezzamento, ma con margini di carry così ampi il rischio valutario appare ampiamente ripagato.
Se sotto quota 5 di EurBrl ci sarebbe addirittura da incrementare le posizioni lunghe, un ideale alleggerimento sui bond brasiliani non dovrà essere messo a terra prima di 5.8.
Con i sempre più probabili tagli nel costo del denaro (che comunque aumentano i corsi delle obbligazioni), il calo della valuta sarà da mettere in conto; sarà però la sua intensità a fare la differenza nel risultato finale dell’investimento. Per ora ancora non si intravedono motivi per abbandonare la nave brasiliana.