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Perché l'Euro non è salito a 1.50 dollari?

Storicamente il cambio fra euro e dollaro risulta inversamente correlato all'andamento della rischiosità degli stati membri dell'area Euro: il crescere dei CDS trova riflesso in un indebolimento dell'euro, una riduzione del rischio teorico di insolvenza si accompagna ad un rafforzamento della divisa comune. Da anni AGE Italia propone ai lettori l'indice che sintetizza l'andamento dei Credit Default Swap a 5 anni di Germania, Francia, Italia e Spagna: prime quattro economie continentali. La media andrebbe ponderata per PIL, ma per amore di semplicità sorvoliamo su questa ragionevole puntualizzazione.
In effetti il confronto fra Euro/Dollaro e Euro CDS (rovesciato) si fa apprezzare per la vistosa correlazione; con quest'ultimo che addirittura anticipa il primo di qualche settimana:

Ciò suggerisce immediatamente due riflessioni:
1) dal momento che l'Euro CDS è su nuovi minimi, l'euro dovrebbe ancora avere benzina per rafforzarsi;
2) curioso rilevare come l'Euro CDS sia sceso ai livelli più bassi da aprile 2011, mentre l'Euro è ben distante dai quasi 1.50 dollari raggiunti allora.

Dunque sono gli operatori del mercato dei CDS ad essere stati troppo entusiasti circa le prospettive dell'area Euro? o sono gli operatori del Forex ad essere troppo cauti? in quale direzione procederà l'aggiustamento?
è una questione molto complessa, che non può essere risolta da un solo aspetto. Per questo, nel Rapporto Giornaliero di oggi, abbiamo esaminato tutti i fattori che possono chiarire se il recente massimo a 1.383 dollari possa essere definitivo; o meno.

Il responsabile del settimanale Strategie Valutarie condivide su sT parte delle analisi riservate ai suoi abbonati. Continua...