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Tempi duri si prospettano per il Dollaro canadese

La Banca centrale canadese a fine maggio ha mantenuto invariati i tassi di interesse al 1.75% mostrando un atteggiamento piuttosto discutibile alla luce dei recenti avvenimenti.

La sensazione è quella di un comunicato pre stampato che non si è voluto cambiare per non dare l’impressione ai mercati di quale incertezza stia regnando sui mercati.

Bank of Canada si è così affidata alla classica frase del “seguiremo l’evoluzione dei dati macro” indicando il rallentamento economico di fine 2018 ed inizio 2019 come temporaneo. Tutta la curva dei rendimenti canadese è scesa sotto il tasso ufficiale di 1.75%, uno scenario a cui si stanno avvicinando anghe gli Stati Uniti.

In realtà il Dollaro canadese è una delle valute a più alto beta nel panorama valutario con una dipendenza dal prezzo del petrolio che sembra tracciare la strada almeno delle prossime settimane. Come si vede dal grafico EurCad tende a seguire con 1 mese di ritardo il movimento del prezzo del WTI. Visti i chiari di luna degli ultimi giorni sul greggio, per il CAD il destino del prossimo mese appare segnato.

A rendere ancora più perplessi è stata l’incapacità del CAD negli ultimi mesi di forzare area 1.48/1.50 nei momenti di maggior spinta del WTI.

La curva dei rendimenti canadese, nella sua più classica forma 10-2, è sempre più vicina all’inversione. Sono solo 5 i punti base di differenza, in deciso restringimento rispetto ai 20 di metà aprile.

Tecnicamente EurCad da settimane sta vivendo una sorta di congelamento proprio sui supporti che reggono il rialzo del cross dal 2015.

Per chi volesse adottare la strategia long Eur short Cad nel prossimo numero di Strategie Valutarie indicheremo gli strumenti utili allo scopo.

Il responsabile del settimanale Strategie Valutarie condivide su sT parte delle analisi riservate ai suoi abbonati. Continua...