Troppo ottimismo sul dollaro USA

- 02/11/2021
Negli ultimi cinque mesi il biglietto verde si è reso protagonista di un vistoso allungo: guadagnando quasi il 5% in termini medi ponderati, nonostante lo stato di forma eccezionale delle commodity. Una divergenza sulla carta insostenibile, sebbene non ci sono precedenti storici così eclatanti: soltanto una volta, nel 1988, la correlazione positiva su questo arco di tempo fu similarmente così marcata.
Questa crescita ha galvanizzato gli investitori, ora in prevalenza bullish sul dollaro. Venerdì il Daily Sentiment Index si collocava al 68% di rialzisti, ma pochi giorni prima il sentiment era pressoché plebiscitario.
Come evidenzia la figura, poco più di un mese fa ben il 90% degli investitori nutriva aspettative bullish sul biglietto verde, stando al DSI. Per ritrovare una lettura simile occorre risalire a marzo 2020: quando, in piena emergenza pandemica, il mercato si orientò verso un tradizionale asset rifugio.
Con il contenimento del CoViD19, un simile entusiasmo gode di un appiglio molto meno sostenibile. Da qui emerge una certa vulnerabilità verso il basso, soltanto in parte sprigionata con il mero consolidamento delle ultime sedute. Specie se la frenata congiunturale del terzo trimestre, dovesse ora lasciare posto alla ripresa del ciclo economico nei mesi a venire.