Ampiezza e volume
Agli Orsi manca il colpo del KO

In due mesi a Wall Street l'Hindenburg Omen (HO) ha fatto capolino in ben sette occasioni.
Per chi non lo sapesse, si tratta di una complessa configurazione, che si basa su una contraddizione tecnica sovente ricorrente al culmine dei bull market: a fronte di un fisiologico numero di società a loro volta sui massimi, crescono vistosamente le società sui minimi. E questa evidentemente costituisce una anomalia, che malcela la condizione precaria del mercato.
Ci sono altre condizioni che definiscono l'HO, ma per amor di brevità non divaghiamo.
Affinché un HO sia completo, occorre il rispetto di quattro condizioni. Inoltre, per esperienza, pur essere temibile, bisogna registrare una sequenza ravvicinata di HO: un grappolo di rilevazioni in un ristretto arco di tempo.
E, come detto, negli ultimi due mesi il setup in questione sulla borsa americana ha fatto capolino in ben 7 circostanze. Troppo poche per essere temibili.

La figura mostra il contatore di HO nell'arco di due mesi.
Con 7 rilevazioni, siamo a due dall'asticella critica. Dal 1999 in avanti, soltanto altre quattro volte sono stati registrati almeno 9 HO in due mesi: a fine 1999, a maggio 2006, a luglio ed ottobre 2007, e a settembre 2018.
In tutti i casi è conseguito un feroce bear market, o comunque una correzione molto profonda e dolorosa.
Un HO qualificato non si è presentato a febbraio 2020, ma altre condizioni - stagionali - all'epoca suggerirono l'approssimarsi di un aggiustamento di mercato.
Ad ogni modo, benché il mercato negli ultimi due mesi si sia presentato frammentato e vulnerabile; le criticità riscontrate non risultano sufficienti a reputare imminente un bear market.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...