Ampiezza e volume
Cosa suggerisce l'indicatore di probabilità del minimo

Il ribasso delle ultime settimane ha alimentato fenomeni di vendita al meglio. Il selloff non ha risparmiato alcuna società di Piazza Affari, ma è risultato temporalmente troppo contenuto per ritenere di essere in presenza di una definitiva liquidazione da parte degli investitori.
Nello specifico, in occasione della seduta del 12 marzo scorso, 14 delle prime 15 società del listino milanese denunciavano un oggettivo selloff, secondo condizioni oggettizzate. Dato considerevole, ma per l'appunto non ancora confortante in ottica bullish: la media mensile del SellOff Indicator, calcolato da AGE Italia, a 3 volte è ben distante dai picchi che hanno contrassegnato i precedenti minimi di mercato.

Come si può notare, in occasione del primo minimo di settembre 2011 e di febbraio 2016 il SellOff Indicator medio (linea blu scura, scala di sinistra) svettò oltre le 5.5 volte: il doppio rispetto alla rilevazione recente. E, per l'appunto, si trattò di un minimo soltanto provvisorio: diversi mesi e ulteriori sacrifici di prezzo sarebbero intervenuti prima del bottom definitivo.
È fondato ritenere che lo schema si possa ripetere in questo infelice 2020: per scorgere la fine del ribasso, non dovremo trattenere il respiro fino alla fine dell'anno, verosimilmente. Ad ogni modo, riporteremo come sempre sul Rapporto Giornaliero gli aggiornamenti di questo fondamentale indicatore di probabilità del minimo.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...