I segnali dell'analisi tecnica: quelli buoni

- 29/04/2021
Ai primi di novembre abbiamo assunto un atteggiamento fortemente bullish nei confronti del mercato azionario USA. In concomitanza con le elezioni presidenziali americane, la struttura di mercato ha fatto registrare un drastico sbilanciamento a favore della tesi del bull market: si sono manifestati i tipici marker che anticipano un boom delle quotazioni perlomeno nei sei mesi successivi.
Da allora, le quotazioni si sono innalzate di quasi il 20%. E promettono di migliorarsi ulteriormente...
Non a caso dall'inizio di novembre l'allocazione ufficiale in azioni raccomandata dal modello di asset allocation di AGE Italia, non è scesa mai sotto il 70-75%, ed in alcune settimane è arrivata addirittura all'80%.
Questo perché l'analisi strutturale di mercato poteva contare sulla compresenza di fattori ad elevata probabilità di successo. Con esclusivo riferimento al price thrust scattato ai primi di novembre, il track record storico era di tutto rispetto:
I segnali scattati sul finire del 1987, nell'estate del 2002, ad ottobre 2011 ed infine a febbraio 2016; hanno sempre anticipato infatti diversi mesi di ulteriore crescita per le quotazioni di Wall Street. Malgrado il chiacchiericco persistente, sei mesi fa era poco sensato non essere smaccatamente bullish.
Intascata questa robusta performance, si tratta ora di valutare e ponderare i nuovi segnali tecnici che stanno sopraggiungendo, e che delineeranno le prospettive dei mercati per la seconda metà dell'anno.