L'Orso attenua la presa?

- 15/04/2020
A ieri "soltanto" 22 borse, fra le prime trenta al mondo per capitalizzazione, denunciavano una condizione di bear market: per esso intendendosi uno scostamento superiore al 20% dal livello più elevato fatto registrare negli ultimi dodici mesi. È una statistica relativamente confortante: perché a marzo questa statistica registrava 30 su 30: tutti nelle grinfie dell'Orso.
In questo si vede uno scostamento dallo script del 2008: quando questa condizione fu raggiunta alla fine di settembre, e da quel momento mantenuta ininterrottamente fino alla primavera dell'anno successivo.
Dal che si desume che l'esperienza drammatica fatta registrare fra febbraio e marzo di quest'anno, è di grado superiore rispetto alle correzioni del 2011 e del 2016; ma di tenore differente rispetto al bear market del 2007-2009. Evidentemente l'intervento massiccio e risoluto delle autorità monetarie e fiscali ha piegato le convinzioni almeno di una parte degli Orsi. Il 2020 non è un nuovo 2008, verrebbe da dire.
Il che non implica che sia necessariamente migliore. Semplicemente, differente: tale da necessitare un approccio diverso.