Ampiezza e volume
Lo schema che ci condurrà a nuovi minimi

Scendono a 37 le società di Piazza Affari che tuttora vantano uptrend di medio-lungo periodo, per permanenza al di sopra della media a 40 settimane (200 giorni). Si tratta dell'ampiezza più contenuta da giugno 2016, quando il mercato faceva i conti con l'esito a sorpresa del referendum nel Regno Unito sulla permanenza nell'Unione Europea. All'inizio dell'anno, con il mercato sui massimi, le società in bull market erano 180, su 250, per una partecipazione del 72%.
Negli anni è emerso uno schema ripetitivo. Un primo massimo di mercato (1) è seguito da una fisiologica correzione (2), indi da un nuovo massimo (3): in condizioni di divergenza rispetto all'indicatore di ampiezza in questione.

Segue una flessione (4) che produce nuovi minimi, prima di una reazione (5) che però fallisce l'impresa di produrre ulteriori rialzi. Trattasi insomma di mero rally correttivo nell'ambito di un neonato downtrend.
Una nuova discesa (6) produce negli investitori la consapevolezza del downtrend in atto. Le società in bull market toccano un minimo assoluto: 28 ad ottobre 2014, 36 ad inizio 2016, 37 questa settimana. È il minimo di momentum e di ampiezza di mercato, non di prezzo. Il mercato reagisce, sperimenta un rally correttivo (7), prima della capitolazione finale (8): che produce un nuovo minimo, o quantomeno un doppio minimo, in condizioni però di divergenza bullish in termini di ampiezza di mercato: con le società in uptrend che difatti crescono in quantità, malgrado il nuovo bottom. È il segno che il peggio è alle spalle.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...