Ampiezza e volume
Quell'eccesso di attenzione attorno allo SPY

Attenti osservatori hanno segnalato di recente un ispessimento degli scambi sullo "SPY": il popolare - anche fra gli investitori istituzionali - ETF sullo S&P500. Comprando e venendo lo "Spider" si assume e smantella una posizione sul mercato azionario americano, senza doversi preoccupare troppo di costruire un corposo portafoglio. Sicché la crescita dei volumi finisce per evidenziare un interesse da parte delle mani forti nei confronti del mercato, a fronte magari di liquidazioni di massa da parte dei piccoli investitori: eventi che di solito contrassegnano i minimi di mercato.
In effetti negli anni più recenti tutte le volte che il turnover sullo SPY ha superato i 300 milioni di pezzi, sono coincise o quasi con i punti di svolta di Wall Street:

Il fenomeno però è relativamente recente. Sorvolando sulla persistenza di scambi corposi nelle ultime sedute, a fronte dell'eccezionalità dell'evento negli anni passati; ci si chiede legittimamente se questo setup sia risultato parimenti efficace prima degli ultimi otto anni raffigurati qui in alto.
La risposta impone di risalire, includendo nell'indagine anche il famigerato 2008:

In questo caso la risposta è meno convinta: un ispessimento degli scambi nel 2007-2008 ha contrassegnato minimi soltanto temporanei, ed ha accompagnato uno dei bear market più feroci della storia; perlomeno in termini di durata. Si noti come fra settembre e dicembre di dodici anni fa un volume inferiore ai 300 milioni di azioni abbia costituito l'eccezione, non la norma. Sotto questa prospettiva la persistenza di interesse attorno allo SPY, registrata negli ultimi giorni, lungi dal confortare, risuonerebbe come monito severo.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...