Una analisi dei volumi del Nasdaq

- 08/06/2020
Fino a 2009 è risultato relativamente agevole investire sul mercato americano, approfittando dei punti di svolta primari alla loro concretizzarsi. Era sufficiente soffermarsi sul confronto fra gli scambi sul NYSE e quelli sul Nasdaq: quando, in termini di media mensile, il turnover registrato a Times Square era pari quando non inferiore ai volumi sperimentati a Wall Street, il ridimensionamento dell’interesse da parte degli operatori più speculativi suggeriva l’opportunità di comprare: è quanto occorso nel 1998, nel 2002-3 è fra il 2004 per il 2005. Tutti episodi di bottom, che gli investitori hanno adeguatamente sfruttato.
Viceversa quando il rapporto fra Nasdaq e NYSE in termini volumetrici si spingeva oltre quota 1,50; la frenesia speculativa che questo relativo ispessimento dei volumi di Times Square testimoniava, tendeva a coincidere con i massimi di mercato: è quanto occorso nel 2000 2007.
Ad essere zelanti si scorgono due fasi conseguenti al superamento di quota 1.50: un primo stadio, di conseguimento del massimo; e un secondo stadio, in cui il persistente interesse speculativo da parte degli investitori sul Nasdaq, tendeva ad accompagnarsi con il declino generalizzato delle quotazioni di mercato.
Questo schema, invero piuttosto affidabile, è venuto meno da una decina d’anni a questa parte: con il consolidato posizionamento del turnover relativo del Nasdaq su livelli sensibilmente superiori a quelli storici. Allo stato attuale il rapporto è addirittura di 4 ad 1.
Detta in altri termini, è 2009 che l’interesse verso il settore tecnologico della borsa americana raggiunge vette di parossismo, con il rapporto fra volumi sul Nasdaq e volumi sul NYSE che si è stabilmente posizionato sopra quota 1.50. Insensato parlare di mania speculativa per un arco di tempo ultradecennale; sebbene, obiettivamente, non si possa rimanere indifferenti di fronte all’impennata del rapporto volumetrico in questione, ha avuto luogo dal 23 marzo in avanti: vale a dire, in concomitanza con il rally che sul Nasdaq ha condotto al doppiaggio del picco di inizio anno.