C'è da temere per la perdita della media a 200 giorni

- 27/01/2022
Lo S&P500 ha bucato la media mobile a 200 giorni per la prima volta dopo oltre dodici mesi. L'ultima volta che un simile evento è stato registrato, risale all'inizio dell'emergenza pandemica, e condusse a pesanti ribassi. Ancora prima dell'ultimo strappo, l'American Association of Individual Investors’ (AAII) ha evidenziato un certo malcontento fra gli investitori. Un timore fondato?
Per rispondere, esaminiamo tutti gli episodi precedenti. Dal 1990, lo S&P ha penetrato la media in questione ben 34 volte, dopo avervi navigato sopra per almeno 20 sedute. Sulla base dell'esperienza storica, questo non è stato necessariamente motivo di preoccupazione: un mese dopo il break, l'indice ha conseguito un saldo medio del +1.8%, salendo nel 74% dei casi. Una performance che si confronta con il +0.79% di performance media, e con una frequenza positiva del 64%, fatta registrare negli ultimi 32 anni.
Tre mesi dopo, lo S&P ha ulteriormente sovraperformato, portando a casa un risultato medio del +7.03% (vs +4.75% storico).
Il sentiment conferma il pessimismo generalizzato, con ben 47 ribassisti ogni 21 rialzisti. La tabella in basso isola le penetrazioni della media a 200 giorni, in presenza di una prevalenza di Orsi.
Un mese dopo il mercato in effetti ne risente; sottoperformando. Ma dopo sei mesi, lo S&P consegue una performance media del +8.85%, salendo nell'82% dei casi. Ancora più impressionanti i risultati un anno dopo: +16.6%, con ben 17 casi su 17 positivi.