Indicatori
Gli indicatori di ampiezza

Nelle ultime settimane il mercato è rimasto sulle sue. Dal massimo assoluto, il ripiegamento è prossimo al 5%. L'auspicio è che si proceda presto al raggiungimento di nuovi estremi: ma con il contributo di quante azioni? Questa settimana mi soffermerò su alcuni indicatori di ampiezza per capire quante azioni stanno imitando l'indicen nel realizzare nuovi massimi assoluti.
La tabella in basso mostra lo S&P, unitamente alla percentuale di tutte le azioni - su cui sono scambiate opzioni che generano almeno 1 milione di dollari di scambi al giorno, e che quotino più di 5 dollari, che negli ultimi dieci giorni hanno raggiunto il loro massimo a dodici mesi. Di recente l'indicatore è letteralmente crollato, il che non sorprende, vista la debolezza manifestata dal mercato. Quello su cui però mi vorrei soffermare, è la tendenza dell'ultimo paio di mesi.

Dal 2013 Wall Street è in guadagno di oltre il 35%: una performance eccezionale. Tuttavia, in occasione di ogni massimo dell'indice, sempre meno azioni hanno raggiunto un nuovo massimo relativo. A maggio 2013, quando sono stati raggiunti i nuovi massimi, quasi la metà delle azioni imitava l'indice. In occasione del recente massimo assoluto di un paio di settimane fa, la partecipazione si è ridotta ad 1/4 delle azioni.
Alcuni sono portati a leggere questa indicazione come sintomo di debolezza del mercato, malgrado il raggiungimento di nuovi massimi assoluti. Ciò è plausibile. Di sicuro diventa sempre più difficile trovare azioni in grado di battere l'indice.
Nei prossimi giorni esaminerò statisticamente cosa questo comportamento possa serbare per il futuro di Wall Street.

* Rocky White per Schaefferresearch.com

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...