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L'invito alla cautela del Bullish Percent Index

Il recupero delle quotazioni di Times Square, parte da oggettive condizioni di ipervenduto estremo. Giovedì 16 giugno, il giorno del minimo, soltanto il 7% delle società del Nasdaq 100 vantava una condizione bullish secondo la tecnica di tracciamento grafico del point&figure. Banalmente, se tutte o quasi le azioni sono in bear market, non rimane alcun contributo addizionale da apportare, e così il mercato finisce per risalire.
Non a caso, l'ultima volta che il Bullish Percent Index (BPI) del Nasdaq 100 (NDX) è scivolato sotto il 10%, risale a marzo 2020: quando come si ricorderà fu registrato un minimo degno di nota.

Bisogna però fornire alcune precisazioni. La condizione descritta è di evidente prostrazione tecnica: tutte le società sono reduci da segnali ribassisti, emersi in diversi momenti, che però finiscono per definire una coralità sostanziale nel momento in cui il BPI scivola sotto il 10%.
Nel 2020 questa unanimità di fatto fu conseguita il 9 marzo: temporalmente vicina al minimo del 23/03, sebbene i prezzi subirono da quel momento un sacrificio ulteriore del 15%, prima dell'inversione di tendenza. Un ribasso che non lascia indifferenti.
Il punto è che questo comportamento trova ulteriori riscontri nel passato. Prima di due anni fa, un BPI inferiore al 10% è stato registrato il 6 ottobre 2008 ed il 10 settembre 2001. In ambo le occasioni Times Square conobbe evidentemente nuove liquidazioni, prima di raggiungere un minimo in ogni caso mai definitivo.

Evidente da questa riflessione come sia opportuno muoversi con cautela, prima di conclamare la definitività del recente minimo. La possibilità che si tratti di un mero rally correttivo non va sottaciuta.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...