Quando lo S&P si riconcilia con la media a 200 giorni

- 04/06/2020
Per la prima volta da quando timori di pandemia hanno investito i mercati azionari, lo S&P500 si è spinto sopra la media mobile a 200 giorni. L’indice è rimasto 57 sedute sotto questo spartiacque: dal 5 marzo a mercoledì scorso si è trattata della più lunga permanenza in tale condizione dal 2011. Oggi vorrei soffermarmi sul comportamento del mercato una volta cessate queste stringhe.
Dal 1950 si contano 22 precedenti. In tutti gli orizzonti temporali possibili le performance sono risultate superiori alla media storica, tanto in termini di frequenza benigna quanto in termini di saldi: per dirne una, sei mesi dopo lo S&P500 è salito media del 7.5%, conseguendo un risultato positivo nel 73% dei casi. Più della metà degli episodi si è tradotto in performance a doppia cifra percentuale.
Una discriminante può essere costituita dal ritardo che è stato necessario colmare prima di raggiungere la media a 200 giorni. A metà marzo l’indice si collocava del 26% sotto la media. Si calcolano dal 1950 7 episodi di distacco superiore al 20% dalla media mobile a 200 giorni. L’episodio più recente risulta contempo quello più drammatico: nel 2008 Wall Street si collocava del 40% sotto la media a 200 giorni.
In cinque casi su sette, nelle circostanze citate lo S&P salito a doppia cifra percentuale sei mesi dopo.