Indicatori
Una modalità di impiego alternativa dell'RSI

Il Relative Strength Indicator (RSI) è un indicatore tecnico molto famoso. Oscilla teoricamente fra 0 e 100, sebbene l'attenzione di molti si soffermi sulle soglie posizionate a 30 e 70 punti: soglie che esprimono rispettivamente ipervenduto ed ipercomprato. Oggi però vorrei proporre un approccio diverso dal solito. Al momento l'RSI dello S&P500 si colloca in posizione mediana, con il chiaro intento di spingersi oltre.

Ho ricercato tutti i casi dal 1950 in cui l'RSI è salito oltre i 50 punti, dopo aver ceduto almeno il 15%. Come mostra la tabella in basso, l'ultimo episodio simile risale al 2008, e non fu certo un momento propizio per comprare azioni: lo S&P perse più del 10% la settimana successiva, e il 16% ad un mese di distanza. Il caso precedente risale al 2002, pochi mesi prima del bottom definitivo.
La situazione migliora quando si risale nel tempo.

Non si tratta dunque di una strategia esaltante. Dal 1950 si contano 7 precedenti, e nel breve periodo è sempre stata sperimentata reiterata negatività. Dopo tre mesi ritorni favorevoli sono stati registrati soltanto in 4 occasioni.
Nel lungo periodo invece il mercato ha sempre - 7 casi su 7 dopo un anno - prodotto ritorni favorevoli.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...