Una modalità di impiego alternativa dell'RSI

- 09/04/2020
Il Relative Strength Indicator (RSI) è un indicatore tecnico molto famoso. Oscilla teoricamente fra 0 e 100, sebbene l'attenzione di molti si soffermi sulle soglie posizionate a 30 e 70 punti: soglie che esprimono rispettivamente ipervenduto ed ipercomprato. Oggi però vorrei proporre un approccio diverso dal solito. Al momento l'RSI dello S&P500 si colloca in posizione mediana, con il chiaro intento di spingersi oltre.
Ho ricercato tutti i casi dal 1950 in cui l'RSI è salito oltre i 50 punti, dopo aver ceduto almeno il 15%. Come mostra la tabella in basso, l'ultimo episodio simile risale al 2008, e non fu certo un momento propizio per comprare azioni: lo S&P perse più del 10% la settimana successiva, e il 16% ad un mese di distanza. Il caso precedente risale al 2002, pochi mesi prima del bottom definitivo.
La situazione migliora quando si risale nel tempo.
Non si tratta dunque di una strategia esaltante. Dal 1950 si contano 7 precedenti, e nel breve periodo è sempre stata sperimentata reiterata negatività. Dopo tre mesi ritorni favorevoli sono stati registrati soltanto in 4 occasioni.
Nel lungo periodo invece il mercato ha sempre - 7 casi su 7 dopo un anno - prodotto ritorni favorevoli.