Allarme: c'è un eccesso di rialzisti!

- 04/02/2015
Secondo alcuni analisti, lo stallo in essere da parecchie settimane sulla borsa americana - dove lo S&P non vanta alcun progresso negli ultimi due mesi e mezzo - è ascrivibile all'eccesso di aspettative benigne che si sono formate di recente. In effetti, stando al sondaggio condotto da AAII, si registra un consistente numero di rialzisti: in termin medi, nelle ultime 13 settimane (tre mesi, in pratica) i Tori sono stati il 25% in più rispetto agli Orsi. Il dato peraltro flette da metà gennaio.
In teoria, se "tutti" sono rialzisti, vuol dire che tutti hanno già comprato. Sicché non c'è denaro addizionale in grado di sospingere ulteriormente verso l'alto i corsi del mercato.
Questa argomentazione è almeno in parte condivisibile. Dopotutto, risale a fine 2010 l'ultima volta in cui la media a 13 settimane del Bull-Bear Differential si spinse oltre il 25%: ed in effetti il mercato americano non sperimentò alcun apprezzamento per tutti i dodici mesi successivi.
Ma si tratta di un precedente generalizzabile? diremmo di no: a metà 2003 la media a 13 settimane del sentiment netto di AAII si spinse oltre la stessa soglia, e ciò non impedì affatto a Wall Street di migliorarsi per più di quattro anni. Soltanto un prolungato deterioramento dell'ottimismo, portò alfine al bear market.
Non si prefigura uno scenario simile; solo, si vuole ammonire circa il fatto che un eccesso di ottimismo è condizione necessaria, ma non sufficiente per chiamare un massimo di mercato.