Sentiment
C'è qualcosa che i ribassisti dovrebbero spiegarci

C'é imbarazzo fra gli Orsi. I rialzisti sul mercato azionario americano, stando al sondaggio settimanale realizzato da American Association of Individual Investors (AAII) sono sempre più scarsi. Proprio così: malgrado una borsa sui massimi storici o poco lontana da essi, chi nutre aspettative bullish è un'esigua minoranza del campione interpellato. La figura in basso mostra una particolare versione del dato grezzo: la media a 52 settimane, vale a dire dell'ultimo anno.
Un anno e mezzo fa i Tori erano pari mediamente al 40% del totale; oggi sono scivolati al 29%.

Giova osservare dove si collochi questa proporzione: mai negli ultimi quindici anni i Tori sono stati così pochi. Ne' sui minimi del 2003, ne' dopo il crollo del 2008; ne' per tornare più indietro, a metà anni Novanta, prima del grande boom della tecnologia e della new economy.
Per ritrovare un ottimismo così ridimensionato bisogna risalire al periodo a cavallo fra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, quando il crollo del 1987, una recessione da petrolio alle stelle, la Guerra del Golfo e la crisi delle casse di risparmio misero in ginocchio gli investitori e le loro benevole convinzioni.
Nell'anno che condusse ai massimi del 2000, invece, i Tori erano mediamente pari al 50% del totale, e nel 2007, sempre in termini di media a 12 mesi, gli ottimisti erano il 43%. Oggi, sono meno del 29%. C'è qualcosa che i ribassisti dovrebbero spiegarci...

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...