Sentiment
Come si sta muovendo il denaro smart?

Gli investitori professionali attivi hanno subito mangiato la foglia. Meglio di tanti altri, hanno realizzato ben presto che il minimo di fine ottobre fosse destinato a durare. È per questo motivo che la loro allocazione media in azioni è passata, nel giro di un mese, da meno del 25 a più del 75%, stando alla rilevazione della passata ottava.

Un ribaltamento umorale netto. Indiscutibile. Data la loro fama di pubblico specializzato, intuitivamente viene spontaneo assecondarne gli istinti. L'investitore contrarian che è in tutti noi suggerirebbe diversamente, per cui è bene elaborare una visione più allargata: ricercando tutti i casi storici di transito da meno del 25 a più del 75% da parte del NAAIM Exposure Index, a patto che il rovesciamento di sentimenti si manifesti in non più di cinque settimane.

Dal 2007 si scorgono soltanto tre precedenti, a riprova dell'eccezionalità dell'evento recente. Benché il campione sia troppo esiguo per farci pervenire a conclusioni definitive, non è difficile scorgere come nei mesi successivi le quotazioni dello S&P500 si siano sempre migliorate; anche talvolta passando attraverso fisiologiche correzioni.
L'esempio più brillante e confortante è senz'altro quello più recente: con l'esposizione media degli Active Manager schizzata dall'11 al 79% ad inizio primavera 2020: subito dopo il deflagrare dell'emergenza pandemica. Il mondo assisteva impressionato agli eventi, ma il denaro non dorme mai. Specie quello smart.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...