Sentiment
Dove sono gli ottimisti?

Le schiarite su diversi fronti - dalla questione Brexit alla guerra commerciale sino-americana, passando per la politica monetaria globale - hanno indotto un vistoso rimbalzo del mercato azionario nei giorni più recenti.
Probabilmente gli indicatori di sentiment non hanno ancora incorporato questo miglioramento del contesto esogeno. Rimane il fatto che, alla fine della passata ottava, la percentuale dei Tori fra i tre sondaggi di sentiment più popolari - American Association of Individual Investors, Market Vane ed Investors Intelligence - si attestava ai minimi degli ultimi sette anni.

Rialzisti complessivamente al 42-43% del totale - considerando rispettivamente piccoli investitori, gestori e analisti finanziari - sono sempre coincisi con i minimi di mercato: è successo a fine 2012, ad agosto 2013, a febbraio 2016, a fine 2018 e a giugno di quest'anno.
Il punto è che questo deterioramento del sentiment - tre letture "estreme" in meno di dodici mesi - non ha finora prodotto una definitiva ripartenza. Siamo a ridosso dei massimi assoluti, è vero; ma non sfondiamo ancora decisamente i tremila punti di S&P500.

L'unico episodio storico di mercato in disarmo malgrado la conseguita minoranza di rialzisti, risale al 2008. A novembre 2007 il Bullish Sentiment Index rimbalzò sul 42-43%, ma il rally di mercato si rivelò effimero: le quotazioni sfondarono verso il basso, e il sentiment bullish andò a farsi benedire.
Eravamo entrati in Grande Recessione, ma ancora molti lo ignoravano. Un precedente infelice. Ma, per il momento, diremmo poco aderente all'esperienza più recente.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...