Sentiment
Gli investitori sono restii ad impegnarsi in borsa

Delude ancora una volta il rapporto mensile della FINRA sull'esposizione debitoria dei piccoli investitori che comprano azioni a leva: il cosiddetto Margin Debt. Il ricorso al leverage non manca, ma risulta ben poca cosa rispetto alla crescita delle quotazioni azionarie.
Infatti alla fine del 2024 il bilancio recita un eloquente +28.3%. Certo più dell'apprezzamento sperimentato dall'indice S&P500. Ma non di molto.

Siamo ben lontani dalla lievitazione del Margin Debt sperimentata in occasione della bolla speculativa culminata con il massimo del 2000, e prima del massimo storico del 2007. In ambo le occasioni il debito a margine crebbe in un anno di oltre 50 punti più della performance messa a segno nel medesimo arco di tempo da Wall Street. Persino nel 2021, undici mesi prima del bear market, lo scostamento fra MD e SPX raggiunse i 27 punti: la metà. E difatti seguì un anno dopo un bear market soltanto ciclico; non strutturale.
Ad oggi, invece, il MD si è espanso soltanto di 5 punti in più rispetto a quanto sperimentato dalla capitalizzazione di mercato. Fatte le proporzioni, a spanne questo coinvolgimento molto abbottonato dal pubblico retail, legittima aspettative di consolidamento, al limite di correzioni del listino. Difficilmente di formale bear market.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...