I piccoli speculatori restano tiepidi sul mercato

- 25/07/2022
Si contrae per il quarto mese di fila, e per la settima volta negli ultimi otto mesi, il debito a margine contratto dagli investitori americani per comprare a leva azioni del NYSE, stando a quanto riporta la FINRA. Il Margin Debt è sceso ai livelli più contenuti da ottobre 2020, ma soprattutto perpetua una tendenza in essere dalla fine dello scorso anno.
Come abbiamo ripetutamente dimostrato in questa sede, il Margin Debt non segnala nulla di inquietante quando consegue un nuovo massimo: circostanza registrata una infinità di volte in occasione del precedente bull market. Bisognerebbe al limite confrontare il MD alla capitolizzazione di mercato, o quantomeno misurarne l'espansione alla performance dello S&P, per appurare la presenza di una vera e propria mania speculativa.
Ma il punto è un altro.
Il Margin Debt rileva (soltanto) quando scende, non quando sale (a nuovi massimi). Difatti siamo soliti accompagnare questo dato con la sua media mobile a 12 mesi: le penetrazioni verso il basso indicando una fase di disaffezione, di smantellamento dell'esposizione al rischio che non a caso coincide con i bear market, o comunque con fasi in presenza delle quali è opportuno stare alla larga dai listini: 2015-16, agosto 2018-maggio 2020, e da gennaio 2022 in poi.
Questo suggerisce che un ritorno su basi più solide e confortevoli sarà ragionevole non prima che il MD risalga abbastanza da riportarsi al di sopra della media a 12 mesi, adesso piuttosto distante dai livelli correnti del volume di leva finanziaria in essere sul NYSE.
Il bear market dunque ne esce del tutto confermato.