Sentiment
I sondaggi chiamano una correzione

Non è passato molto da quando ho fatto rilevare un'assenza di Orsi nel sondaggio settimanale di Investors Intelligence (II). L'aspetto nuovo è che non solo non si vedono Orsi; ma ora non si vedono più nemmeno i Tori. Ricordo che il sondaggio è condotto fra più di cento analisti, fra i quali sono isolati i rialzisti, i ribassisti e chi si aspetta una correzione: trattasi di chi è bearish nel breve periodo, ma bullish nel lungo periodo. Magari sono nervosi nell'immediato, ma fiduciosi circa le prospettive di mercato. Forse intimamente sono ribassisti, ma non lo vogliono trasmettere ai propri lettori perché farebbe male al loro business.
Ad ogni modo, questa percentuale è salita adesso ai livelli più alti degli ultimi trent'anni!

Vediamo cosa è successo in passato quando gli scrittori di newsletter sono stati altrettanto cauti. La soglia del 40% sembra quella rilevante da questo punto di vista. Ho isolato tutti i casi di rilevazione superiore, a partire dal 1970, escludendo quelli che si manifestano a distanza di tempo inferiore a tre mesi.
La tabella in basso mostra i ritorni precedenti. La seconda tabella mostra a titolo di confronto i ritorni medi storici. Sotto questa prospettiva i ritorni non sono stati così esaltanti. Dopo due mesi, lo S&P ha conseguito una perdita, ed è salito soltanto nella metà dei casi. Stessa frequenza dopo tre mesi, ma almeno mediamente è stata conseguita una performance positiva. Bisogna attendere sei mesi per conseguire un ritorno allineato alla media storica.

Durante il corrente bull market, questo fenomeno si è manifestato altre tre volte. Le ultime due hanno prodotto interessanti ritorni nei mesi successivi, mentre l'episodio del 2012 è stato seguito da ulteriore debolezza, prima di una definitiva ripartenza.

* Rocky White per Schaefferresearch.com

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...