Sentiment
Il Margin Debt invia segnali confortanti

Fa notizia la crescita tuttora stentata del Margin Debt. Malgrado i nuovi massimi storici di quello che in questo momento è il secondo bull market più longevo della storia, gli investitori americani sono riluttanti ad assumere debito per comprare azioni. Un atteggiamento che la dice lunga sul muro di paura ancora ben eretto, e che ci ha accompagnato per tutti gli ultimi otto anni.
Capiamoci: il debito contratto "a margine" con i broker è a sua volta sui massimi. Ma il ritmo di crescita è risultato molto meno incalzante di quello delle quotazioni azionarie sottostanti. Un fenomeno ben diverso da quanto sperimentato nel 2007, e prima ancora nel 2000.

La figura in alto propone la semplice differenza fra il tasso di variazione annuale del Margin Debt, e il tasso di variazione annuale dello S&P500. Nel 2000, questo "spread" raggiunse il 63%. Nel 2007, superò il 50%. Oggi, è a malapena positivo: il Margin Debt cresce in linea con le quotazioni di mercato. Non si registrano fenomeni di "dipendenza patologica" da indebitamento: gli investitori si mantengono cauti. A dirla tutta, negli ultimi otto anni abbiamo sperimentato un paio di occasioni in cui il Margin Debt è cresciuto in maniera più marcata, rispetto alla capitalizzazione di borsa; senza però mai raggiungere livelli patologici.
Sotto questa prospettiva, il bull market è lungi dall'essere impensierito.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...