Sentiment
L'Euro Panic Index ha funzionato ancora una volta

Nell'orgia di indicatori di sentiment che misurano gli umori delle varie tipologie di investitori americani o comunque sulle borse USA; spicca per l'appunto una assenza fastidiosa: un indicatore che quantifichi euforia e depressione di chi opera sui listini del Vecchio Continente.

Una latitanza a cui abbiamo ovviato ormai diversi mesi orsono: elaborando, sfruttando l'esperienza ventennale maturata sulla borsa italiana, una misura del sentiment negativo registrato alle diverse latitudini europee: l'Euro Panic Index (EPI).

Come il nome lascia intendere, si tratta di un indicatore finalizzato alla misurazione esclusiva del livello di pessimismo degli investitori europei, mediante dettagliata ponderazione degli scambi che hanno luogo sulle piazze europee. Come tutti gli indicatori di sentiment, l'EPI rileva non tanto quando è contenuto; bensì quando si impenna: cioé, quando pessimismo e panico serpeggiano fra i listini.

Di recente, per la precisione il 15 aprile scorso, l'EPI si è spinto sopra i 200 punti: certificando un livello di oggettivo e rilevante pessimismo corale. Un'asticella già superata in quattro occasioni dal 2016 in avanti: ed in tutti i casi ad evidenza il minimo di mercato è stato conseguito pressoché contestualmente, con considerevoli ritorni favorevoli nei dodici mesi successivi. Non dubitiamo che analoga dinamica possa essere sperimentata in questo 2025.

L'EPI è noto ai lettori del Rapporto Giornaliero, e per ora non pubblicato in altre sedi. Ma stiamo lavorando al restyling del sito di AGE Italia, e possiamo orgogliosamente anticipare che fra non molto sarà disponibile sul sito per la libera consultazione da parte degli investitori di tutta Europa.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...