L'inesorabile disimpegno dei piccoli investitori

- 20/03/2024
Il Margin Debt costituisce il volume complessivo di indebitamento contratto dai trader che ricorrono alla leva concessa loro dai broker americani, relativamente alle azioni quotate sul NYSE. Il finanziamento è concesso accettando come collaterale le stesse azioni comprate, ed è di solito non superiore al 50% della transazione complessiva.
Il ricorso alla marginazione è una misura effettiva della propensione al rischio dei piccoli investitori: i quali compreranno azioni "a leva" se scorgeranno fondati motivi per investire in borsa; solitamente, mossi da aspettative rosee. In momenti di scetticismo, invece, il ricorso all'acquisto di azioni a leva tenderà a ridursi.
Poiché la capitalizzazione del mercato azionario tende a crescere nel tempo, è buona norma rapportare il volume complessivo del Margin Debt alle dimensioni mutevoli del mercato: in modo da disporre di una misura relativa, e non soltanto assoluta.
La rilevazione mensile più recente conferma la caduta libera del Margin Debt relativo, in essere ormai da anni. Dal picco raggiunto nella prima metà dello scorso decennio, il ricorso alla marginazione per comprare azioni si è andato sempre più ridimensionando, scendendo di recente ai livelli più contenuti degli ultimi 22 anni: soltanto nel 2022, poco prima del bottom dello sboom della new economy, fu raggiunta una avversione al rischio più marcata.
Al di là di quanto rivelano i sondaggi, che possono rilevare orientamenti distorti, gli indicatori di sentiment basati sull'effettivo comportamento degli investitori sono da preferirsi laddove disponibili. Non a caso il Panic-Euphoria model di Citi (oggi: Levkovich Index), allo stato attuale il migliore indicatore di sentiment a disposizione, considera queste misure nel suo computo; e non a caso è ben lontano dal registrare una condizione di euforia millantatamente denunciata dai ribassisti.