Sentiment
Margin Debt ai massimi: dov’è la notizia?

In queste settimane non pochi analisti, seguita dai loro fedeli discepoli, hanno fatto rimbalzare la notizia di un nuovo massimo storico da parte del “Margin Debt”. Di che si tratta? In poche parole, si tratta dei finanziamenti che i broker americani concedono ai clienti che per il loro tramite acquistano azioni “a leva”, fornendo le stesse a garanzia del finanziamento. Si sottintende che il ricorso a questa pratica risulterà maggiore in periodi di espansione borsistica, e si contrarrà nei periodi di magra.
Non è questo il caso, ovviamente. Anzi, Wall Street è parimenti sui massimi storici. Casomai ci si chiede come mai gli stessi analisti non abbiano celebrato con analoga enfasi la medesima impresa posta in essere dagli indici principali. E sì che di tempo ne hanno avuto: nella versione “total return” (dividendi inclusi), lo S&P è su massimi assoluti da settembre dello scorso anno; e nel frattempo, si è fatto un ulteriore 17% verso l’alto.
Possiamo biasimare chi in questi ultimi quattro anni ha moltiplicato i guadagni, prendendo a prestito denaro per comprare più azioni? No di certo. Possiamo temere che tale atteggiamento nasconda un eccesso di entusiasmo? Dipende: il dato va considerato in termini relativi; non assoluti.
Ovvio: perché se il Margin Debt (MD) è salito, anche la capitalizzazione di mercato è cresciuta. Prendendo come riferimento l’indice più omnicomprensivo che esista a Wall Street – il Wilshire 5000 – notiamo come l’attuale quotazione superiore a 17.000 punti si traduca in una capitalizzazione complessiva di 17.2 trilioni di dollari: in crescita del 9% rispetto al picco del 2007. Il MD soltanto ora ha toccato i livelli di sei anni fa: in termini relativi, il debito è calato, non cresciuto.

Vediamolo sotto un’altra prospettiva; più ravvicinata.
Negli ultimi dodici mesi il MD è cresciuto del 28%: non poco (ma anche il mercato è cresciuto). Se riuscissimo a dimostrare che questa crescita è eccessiva, ci preoccuperemo. Vediamo un po’…
In occasione del massimo del 2000, il MD è cresciuto in un anno del 78%.
In prossimità del picco del 2007, il MD è cresciuto in un anno del 67%.
Ovviamente due casi sono insufficienti a rappresentare una prova fondata. Ma non ci sono le condizioni per condividere i timori riportati all’inizio. Il mercato può correggere? Certo, come sempre. Chi ha comprato quattro anni fa ha motivo per temere? Non si direbbe. Il brillante bull market incominciato nel 2009 ha ancora margini di crescita? Domanda troppo impegnativa, in questa sede: se ne parlerà sicuramente a Rimini, fra qualche giorno…

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...