Secondo questo indicatore c'è euforia

- 16/01/2014
In questi giorni si discute molto della scomparsa di una figura che ci ha accompagnato per tutti questi cinque anni di boom di borsa: il Ribassista. Che fosse il piccolo investitore, il gestore professionale, lo strategist di Wall Street o il fondo hedge, questa figura è scomparsa. Ma c'è uno strumento che permette di definire con una certa precisione il livello di ottimismo degli investitori. Si tratta del Panic/Euphoria model, che Citi calcola e rende noto ogni settimana. Ottenuto dalla sintesi di diversi indicatori di sentiment - dalle azioni vendute allo scoperto al margin debt, dai sondaggi sul sentiment al put/call ratio - oscilla fra livelli ben definiti.
L'aspetto che mi premeva mettere in evidenza, è che la rilevazione più recente è davvero estrema! il sentiment è ai livelli più alti dal 2001. Nemmeno nel 2008 fu così estremo, secondo le rilevazioni di Citi. E questo implica una conclusione importante: c'è una probabilità dell'83% che il mercato azionario americano sperimenti una perdita di una certa importanza da qui a dodici mesi.
Naturalmente, questo modello non ci dice l'entità della perdita, ne' - soprattutto - la tempistica dello stesso. E in borsa, di questi tempi, "timing is all", come raccomandava il vecchio Gann.