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Strategist abbottonati malgrado i massimi storici

In questi giorni le società di ricerca indipendenti pubblicano i loro Outlook per il nuovo anno, in cui sono illustrate opportunità e rischi per i prossimi dodici mesi. Naturalmente anche quest'anno non ci sottrarremo alla sfida, che accogliamo di buon grado dal 2001, quando fu pubblicato il nostro Yearly Outlook. Non possiamo anticipare nulla in ossequio agli abbonati al Rapporto Giornaliero, e alla loro paziente attesa. Un aspetto che però vorremmo condividere, riguarda l'orientamento degli strategist di Wall Street. Veri e propri guru, osannati non sempre a ragione, dalle cui labbra pendono milioni di investitori di tutto il mondo.
Qual è l'atteggiamento degli strategist nei confronti del mercato? al di là della proiezione media per il 2017, è interessante rilevare in che misura essi raccomandino di investire in borsa il portafoglio.

Alla fine del 2016 l'allocazione raccomandata in azioni era pari al 52.8%. Una crescita del mercato azionario del 10%, sette anni su otto di rialzi per Wall Street, e la fiducia dei guru del mercato è decisamente subnormale.
A fronte dell'allocazione media in azioni degli ultimi vent'anni (59%), difatti, il corrente 52.8% raccomandato in borsa si colloca a metà strada fra il dato citato e una deviazione standard: un atteggiamento decisamente cauto, se si considera che nel 2000 si suggeriva di investire in borsa il 72% del portafoglio, il 66% nel 2007 e il 61% nel 2011.
In ottica contrarian, questa cautela si direbbe mal si concili con la possibilità che il bull market sia lontanamente prossimo ad esaurimento.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...