Sentiment
Sul mercato azionario facciamoci guidare dai CTA

È passato un mese da quando, sulle colonne del Rapporto Giornaliero, segnalammo l'insorgere di un segnale di acquisto di lungo periodo, basato su un particolare indicatore di sentiment. Lo S&P500 quotava meno di 3400 punti. Sarebbe salito del 34% fino ad una decina di giorni fa.
L'indicatore in questione è il cosiddetto Bullish Consensus. Calcolato da Market Vane, esprime la proporzione di rialzisti, sull'indice della borsa americana, nell'ambito dei Commodity Trading Advisor (CTA): una sorta di gestore individuale, solitamente contraddistinto da un certo acume e dall'invidiabile track record.
I CTA insomma sono lo smart money del mercato, per cui paga sempre osservarne le evoluzioni.

Quel segnale fu la consacrazione di un recupero di ottimismo che partì dal minimo di sei mesi prima. Storicamente si registrano affidabili segnali di continuazione del rialzo, nel momento in cui la media a 13 settimane taglia verso l'alto la più lenta media a 65 settimane (tre e quindici mesi, rispettivamente); dopo che il dato grezzo sia sceso sotto il 33.3% del totale. Questo segnala un cambio umorale da parte dei CTA; ed anticipa dunque lo schiarirsi del quadro strategico. A settembre dello scorso anno le ansie fra gli investitori erano ancora prevalenti, ma i CTA vedevano in lontananza. Ed avevano ragione.
Prima di un anno fa, analogo segnale è scattato a giugno 2009 ed a maggio 2003. In ambo i casi il bull market era iniziato da pochi mesi, ed aveva davanti a sè ancora diversi anni di progresso. Magari questa volta non saliremo in egual misura. Ma prima che il bullish consensus medio a tre mesi salga sopra il 70%, per poi tornare mestamente indietro, come occorso nel 2007 e nel 2018; di tempo ne passerà ancora molto.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...