Troppi ottimisti, anche se siamo sui massimi di mercato

- 21/01/2021
Uno dei sondaggi che seguiamo con maggiore interesse, è quello condotto settimanalmente da Investors' Intelligence. Essi raccolgono i pareri degli scrittori di newsletter finanziarie onde determinare l'orientamento bullish piuttosto che bearish. Convenzionalmente si ritiene questa tipologia di osservatori rialzista quando la differenza netta supera il 40%. Come occorso negli ultimi due mesi: i rialzisti superano il 60%, i ribassisti non vanno oltre il 20%.
Secondo l'approccio contrarian, questo sarebbe un elemento di preoccupazione. Ma con lo S&P500 sui massimi storici, un certo ottimismo è pur da mettere in conto.
Esaminando i dati a partire dal 1963, la tabella in basso mostra la performance dello S&P in circostanze simili. Come prevedibile, il mercato non ha reagito bene, con sottoperformance in tutti i casi: un anno dopo, il saldo medio conseguito è stato di appena il 3.5%; da confrontarsi con il +8.6% messo a segno tipicamente, con ritorni favorevoli nel 76% dei casi storici.
Vediamo ora che succede quando questo eccesso di rialzisti matura con il mercato sui massimi di mercato, o comunque a non più del 2% dal livello più elevato degli ultimi dodici mesi. Rispetto alla tabella precedente i ritorni di mercato a sei mesi di distanza sono lievemente migliori, ma ad un anno di distanza i risultati sono pressoché analoghi.