Volatilità
Eppure i Tori sulla volatilità scarseggiano

Venerdì scorso il VIX si è reso protagonista di un autentico boom, frutto della corsa forsennata all'accaparramento di opzioni put da parte di investitori scopertisi d'un tratto troppo esposti sul mercato azionario. La fiammata della volatilità però, malgrado l'eccezionalità del movimento - appena sette circostanze simili dal 2000 in poi - non ha persuaso la maggioranza all'ineluttabilità di una stagione di rialzi da parte del VIX. Il Daily Sentiment Index si attesta soltanto al 34%: in altre parole, il 66% degli investitori non ritiene che la volatilità ha avviato una tendenza positiva.
In ottica contrarian, questo dato fa riflettere. Specie tenuto conto del prolungato arco di tempo durante il quale il DSI si è mantenuto su livelli infimi. Una bella differenza, invece, rispetto a febbraio, quando all'opposto i rialzisti sul VIX si rivelarono talmente tanti, che la volatilità svoltò verso il basso, accompagnando il rialzo del mercato.

In linea di principio, difatti, lo schema è: sentiment sulla volatilità schierato verso la positività, uguale minimo di mercato. DSI inferiore al 10%, uguale massimi di mercato, trading range o spesso ribasso delle quotazioni azionarie.
Si noti come in passato l'aggiustamento si sia manifestato fino a quando il DSI è risalito da meno del 10 a più del 70 percento.
Sotto questa prospettiva il tonfo di venerdì, per quanto notevole, è insufficiente in termini di atteggiamento bullish sul VIX; il quale, pertanto, appare destinato ad aumentare ulteriormente nelle prossime settimane.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...