Esplode la volatilità (ma lo S&P tiene le posizioni)

- 23/06/2016
Il CBOE Volatility Index (VIX) si basa sulle opzioni sullo S&P500 per misurare le aspettative di mercato circa la volatilità attesa nei prossimi trenta giorni. In poco più di una settimana, il VIX ha sperimentato un rialzo superiore al 50%, indicando una paura serpeggiante. Mi chiedo tuttavia se questo balzo sia giustificato: lo S&P nello stesso arco di tempo ha perso poco più dell'1%. Che cosa rivelano queste fiammata di volatilità circa il futuro andamento del mercato? Anzitutto, il fatto che il VIX sia salito di oltre il 50% ci dice qualcosa? la tabella in basso mostra la performance dello S&P dopo le fiammate del VIX, a partire dal 1990, a confronto con gli andamenti tipici del mercato sui differenti archi temporali contemplati.
Dopo queste fiammate di volatilità, solitamente si assiste ad una sottoperformance del mercato: lo S&P in media consegue un saldo del -0.62% a distanza di un mese, quando di solito su questo arco temporale guadagna lo 0.68%. La percentuale di casi favorevoli però non è così distante.
Ma un rialzo così consistente di solito si registra nell'ambito di un ribasso consistente da parte del mercato. Tuttavia, stavolta lo S&P ha ceduto poco più dell'un percento: è la contrazione più contenuta fra tutte le fiammate di volatilità riscontrate. Si tratta forse di una reazione eccessiva? per rispondere a questa domanda, ho esaminato i ritorni ad un mese dopo le fiammate di VIX, a confronto con i ritorni dello S&P500.
Non ci sono risposte definitive. Quando la borsa scende meno del 4% durante le fiammate di volatilità, lo S&P consegue un calo medio dello 0.7% a distanza di un mese, essendo però positivo nel 64% dei casi. In questi 11 casi però la volatilità al ribasso risulta superiore rispetto alla volatilità al rialzo. I ritorni peggiori si sperimentano quando le fiammate di volatilità si accompagnano a ribassi molto marcati del mercato: quando lo S&P cede più del 7%, un mese dopo aggiunge un'ulteriore perdita media dell'1.69%, risultando positivo soltanto nel 54% dei casi.
La tabella in basso, infine, mostra i singoli ritorni da parte del mercato, quando la fiammata del VIX si abbina ad un calo contenuto dello S&P. Il precedente più vicino risale al 1990, e lo S&P perse più del 9% nel mese successivo. Un altro precedente è quello del 2010, quando lo S&P perse l'8.66% dopo un mese.
Tuttavia, le perdite si sono manifestate soltanto 4 volte su 11, e in un caso la perdita è stato inferiore all'1%. Nel complesso, il fatto che la volatilità sia salita così tanto, a fronte di un calo contenuto dell'indice, suggerisce che gli investitori sono terrorizzati e questo, in ottica contrarian, dovrebbe risultare bullish.
* Rocky White per Schaefferresearch.com