Volatilità
Il MOVE smuoverà il mercato azionario?

Complice una liquidità in vistoso ridimensionamento, a giudicare dall'allargamento delle distanze fra bid e ask nei book operativi; la volatilità del mercato obbligazionario americano sta conoscendo un vistoso ispessimento da alcuni mesi a questa parte.

Il MOVE, acronimo di Merrill Option Volatility Estimate, calcolato ora dall'ICE; è una misura della volatilità implicita del mercato obbligazionario governativo USA. In parole povere, è per i Treasury quello che il VIX è per lo S&P500. Sicché tende ad impennarsi quando il mercato di riferimento è bersagliato dalle vendite.

Il MOVE sale praticamente senza soluzione di continuità da settembre: più di cinque mesi fa. È stato rilevato come l'impennata della volatilità dei titoli di Stato, sia risultata addirittura superiore a quella misurata per l'Equity.

Ma proprio il mercato azionario finisce in qualche modo per risentire della volatilità che si genera altrove. La figura in alto mostra gli episodi recenti di crescita del MOVE superiore all'80% nel giro di 100 giorni. Prima d'ora, il fenomeno è stato registrato poco meno di un anno fa, a marzo 2020 e ad agosto 2019.

In tutti i precedenti, lo S&P500 ha conseguito un minimo di lì a breve. Che la storia si ripeta?

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...