Volatilità
Non ci sarà mai ribasso se abbondano i ribassisti

Non c'è niente di cui avere paura, se non della paura stessa. Il celebre aforisma di Franklin D. Roosevelt, che in questo modo esortava i concittadini a rimuovere i timori che frenavano consumi ed investimenti, rallentando la fuoriuscita dalla Grande Depressione; torna alla mente in questi giorni - con le dovute proporzioni, naturalmente - osservando "l'indice della paura". Vale a dire, il misuratore più popolare del panico degli investitori: il VIX.
Calcolato dalla borsa di Chicago, misura la volatilità implicita sulle opzioni sull'indice S&P; e pertanto decolla quando i timori di ribasso inducono gli operatori a "coprirsi" acquistando opzioni (put). In effetti sul finire della scorsa settimana il VIX è schizzato, attivando un setup che spiega la reazione degli ultimi due giorni. Ne abbiamo parlato lunedì mattina sul Rapporto Giornaliero; ma il punto è un altro.

Sul VIX sono quotati strumenti derivati come future e opzioni, ed è ormai un veicolo finanziario talmente popolare che non mancano i puntuali sondaggi sul sentiment. AGE Italia propone ai lettori il Daily Sentiment Index (DSI) sul VIX: che evidentemente indica la percentuale di coloro che nutrono aspettative bullish sulla volatilità; e pertanto bearish sul mercato.
Come si può notare, fino all'inizio dell'anno il sentiment sul VIX ha sempre oscillato in un range abbastanza ristretto: fra il 10 e il 45%. Comprensibilmente, letture particolarmente basse hanno denotato un clima di accondiscendenza che ha preceduto le correzioni di mercato, mentre letture piuttosto elevate sono coincise con momenti di panico coincisi con i minimi di mercato.
Ma negli ultimi tre mesi il DSI sul VIX ha cominciato a far registrare letture particolarmente elevate. Addirittura il 73% degli operatori si aspettava volatilità in aumento ai primi di febbraio; il che, puntualmente, è coinciso con un ridimensionamento della volatilità, e una imperiosa ripartenza di Wall Street. L'eccesso di "tori" sul VIX si è riproposto a metà marzo; e per l'appunto sul finire della scorsa settimana, con il 70% di aspettative bullish sulla volatilità.
Ciò suggerisce due conclusioni: la prima è che abbiamo conferma di disporre di un raffinato indicatore per cogliere i minimi di mercato. La seconda, evidentemente, che non vi sarà alcun bear market a Wall street fino a quando c'è una simile abbondanza di operatori che si copre sul mercato. Se si comprano opzioni put, che fretta c'è di vendere, anche a fronte di un ribasso dell'indice?

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...