Un VIX "troppo" basso?

- 29/05/2014
La settimana scorsa il VIX si è spinto sotto i 12 punti, per la prima volta da metà 2013. Il VIX misura la volatilità implicita per le opzioni sullo S&P500. Questo livello estremamente basso suggerisce che gli investitori non si aspettano molta volatilità nel breve termine. Molti considerano questo stato un segno di compiacenza in essere nel mercato. Oggi vorrei esaminare tutti i casi in cui il VIX si è collocato su questi livelli, per capire quale sia stata la reazione conseguente del mercato.
Da inizio 2013, quando il VIX per la prima volta ha flirtato con quota 12, lo S&P non ha fatto altro che salire. Ogni minuscola correzione del mercato è stata accompagnata da fiammate del VIX. Evidentemente, il VIX è ai minimi termini perché è la volatilità ad essere schiacciata sui minimi. Simili fiammate alla minima correzione di mercato indicano tutt'altro che compiacenza, ma casomai nervosismo da parte degli investitori. Qualora ci fosse compiacenza, dovremmo aspettarci un calo del VIX in concomitanza con le correzioni del mercato.
Vediamo ora nello specifico cosa simili letture ci possono riservare. Ho ricercato tutti i casi in cui il VIX si è collocato per almeno un mese sopra i 12 punti, prima di scendere sotto questa soglia. A quel punto, ho registrato la performance dello S&P nei giorni e mesi successivi. Dal 1990 si contano 18 ricorrenze simili. La tabella in basso riepiloga i ritorni per il mercato, a confronto con il comportamento medio complessivo dello S&P.
Non c'è granché di esaltante da registrare. I ritorni sono lievemente superiori alla norma. Quello che casomai colpisce è la deviazione standard dei rendimenti: molto più bassa del solito. Ma dal momento che il VIX scende quando la volatilità si raffredda, non dovrebbe risultare sorprendente che anche i ritorni appaiano meno accidentati.
* Rocky White per Schaefferresearch.com