Volatilità sostenuta: destinata a sgonfiarsi

- 26/10/2020
La settimana incomincia con il VIX situato al di sopra delle medie mobili di breve e lungo periodo. Ciò non toglie che l'indice della volatilità stia manifestando un certo attivismo rispetto al passato al di sopra di questi argini, il che non fa escludere ulteriori fiammate verso l'alto dell'indice in esame.
La conferma sarebbe ottenuta dal superamento della trendline che connette i massimi in essere da metà settembre. La passata ottava ci siamo andati vicini, salvo chiudervi sotto. Allo stesso tempo, le medie mobili che agiscono da supporto, si collocano attorno ai 27.5 punti: praticamente il doppio dei livelli di chiusura del 2019.
Un'altra conferma potrebbe essere individuata sul future sul VIX. L'incapacità di spingersi qui oltre la media a 200 giorni, coincidente con la resistenza a 30 punti, riduce per il momento il rischio di fiammate verso l'alto, suggerito come visto dal sottostante. Oltretutto a 29.25 punti si consegue un raddoppio quest'anno, per cui ben si intende la rilevanza della soglia raggiunta, e la portata di un eventuale abbattimento della resistenza venutasi a delineare.
Fa comunque sensazione il livello vantato dal VIX, vista la posizione dello S&P500: pur sempre in guadagno quest'anno. Gli analisti argomentano che un livello superiore alla volatilità storica dipende dalle imminenti elezioni, che spingono molto operatori a coprirsi comprando opzioni put in misura superiore alla norma. Il rischio peggiore finisce per essere stato coperto, ed in effetti, osservando il grafico in basso, si nota che un put/call ratio medio sul VIX (quadrante inferiore) superiore all'unità, costituisca il livello più estremo dal 2010, e suggerisca la possibilità che alla lunga la volatilità sia destinata a ridimensionarsi.