Sull'orlo del precipizio

- 13/11/2018
Si può affermare con certezza che storicamente e sul lungo periodo i mercati azionari siano sempre cresciuti? In linea di massima direi di si, anche se vi sono delle eccezioni (Giappone in particolare).
I mercati azionari crescono perché, come spiegato, in parte, nell'intervento “Il trend degli EPS supporta l'indice S&P500” le società generano ricchezza, aggiungendo valore ai prezzi delle azioni.
Ci sono dei momenti, come il 2017, dove la crescita risulta lineare (eccezione); ci sono altri periodi, invece, dove l'andamento dei mercati risulta essere più volatile (febbraio-marzo e ottobre di quest'anno).
L'utilizzo di strumenti ad hoc permette una gestione del rischio dinamica ed attenta, come indicato nell'intervento Il BP e la gestione del rischio. È bene ricordare che disciplina (dell'investitore), diversificazione e decorrelazione (degli investimenti) e tempo sono ingredienti determinanti.
Da inizio ottobre alle chiusure di venerdì 9 novembre l'andamento dei maggiori indici americani è stato alquanto deficitario con il Nasdaq 100 che fa segnare una perdita di quasi l'8%, un paniere costituito dai titoli FAANG -13% e l'indice S&P 500 di poco meno del 5%.
I motivi della correzione sono noti: timori del rallentamento della crescita, timori di un inizio di contrazione del tasso di crescita degli utili aziendali, la guerra sulle tariffe, le elezioni di medio periodo e, non da ultimo, la famosa stagionalità negativa che contrassegna, spesso, i mesi di settembre e di ottobre.
Tutto questo è passato, dietro di noi, malgrado ciò il mercato stenta a riprendere quel trend che aveva accompagnato i listini fino ai massimi del mese di settembre.
Ma cosa è cambiato? Cosa sta cambiando?
Il grafico in alto rappresenta il ratio che vi è tra due prodotti, generalmente, in antitesi: l'ETF HYG (iShares Iboxx High Yield) vs l'ETF IEF (iShares 7-10 year Treasury Bond). Quando la linea del ratio ha un trend positivo, vuol dire che siamo in una fase di RISK ON, ovvero gli investitori sono propensi ad assumersi un certo livello di rischio. Mentre quando la linea del ratio ha un trend discendente, la fase viene definita come RISK OFF, gli investitori non vogliono assumersi rischi inutili. Nelle fasi di RISK ON l'ETF HYG ha avuto dei ritorni positivi del 44%, del 24% e del 21%. Durante le fasi di RISK OFF l'ETF IEF ha fatto segnare +22% e +11%.
Perchè siamo sull'orlo del precipizio? Ho incapsulato in un rettangolo la situazione attuale iniziata nel mese di aprile del 2017. Il ratio si sta muovendo all'interno di un trading range ridotto e vi è una contrazione della volatilità. Prima o poi, questione di tempo, la linea del ratio sarà destinata ad uscire da questa fase di neutralità, di indecisione. La violazione della parte bassa (linea a zigzag rossa) avrebbe delle importanti implicazioni negative per i mercati, in quanto si passerebbe ad una fase di RISK OFF. La rottura, invece, della parte superiore (linea a zigzag gialla) comporterebbe l'accensione del RISK ON e la ripresa del trend.
Inoltre non dimentichiamoci dei FAANG, il loro quadro tecnico si sta via via deteriorando sempre di più. Un battaglione senza generali è come un drago senza testa.